dimanche 5 juin 2011

Chroniques Blucerchiate : Communiqué des "Fieri Fossato"…


Nouveau groupe de la Sud à tirer un bilan de la saison catastrophique de la Sampdoria, les Fieri Fossato ont publié un communiqué sans concession pour la famille Garrone notamment pour sa gestion des transferts de Cassano et Pazzini, en totale contradiction avec les engagements préalablement pris par les dirigeants doriani

Critiques aussi suite au refus du Président Garrone de venir à une réunion organisée par la tifoseria suite aux départs de ces joueurs, Une réunion qui aurait pu permettre une prise de conscience de la situation difficile dans laquelle se trouvait le Doria dès cette époque.

Critiques encore et départ demandé d’Antonio Guastoni, membre du Comité de direction et tifoso nerazzurro autoproclamé, soupçonné d’avoir favorisé le départ de Pazzini à l’Inter…

Critiques enfin contre la presse locale et le Secolo XIX en premier lieu, historiquement "pro-Genoa" et qui n’a pas hésité à inciter les tifosi rossoblu à aller fêter la rétrogradation de la Samp lors de Genoa – Cesena, puis de largement publier les photos du cortège organisé à l’occasion…

Le communiqué : 

Quella appena vissuta è stata una stagione indecorosa che mai nessuno si sarebbe sognato di vivere. In meno di 12 mesi si è passati da una storica qualificazione alla Champions League ad una incredibile retrocessione, maturata, dopo un girone di andata in cui la squadra aveva racimolato 26 punti, grazie ad un girone di ritorno “grottesco”. In tutto questo, grandi sono sicuramente le responsabilità dei giocatori, troppo molli e senza la giusta mentalità durante il girone di ritorno e rei a nostro modo di vedere di aver avuto una reazione di carattere ormai troppo tardiva. Carattere che sarebbe servito a colmare gli evidenti limiti tecnici della squadra dopo le forsennate scelte societarie degli ultimi 11 mesi.

Proprio alla società imputiamo il grosso delle colpe, e non potrebbe essere altrimenti viste le mosse avventate e inspiegabili compiute negli ultimi mesi. Premettiamo che siamo sempre stati contrari ad entrare nel merito delle scelte di mercato, preferendo parlare di altri aspetti, ma di fronte ad alcune dichiarazioni rilasciate dalla società in cui venivano presi determinati impegni nei confronti dei tifosi questa volta ci sembra opportuno menzionare anche questo, che non sarà comunque l’unico punto che toccheremo.

Ci sembra innanzitutto opportuno partire dalle dichiarazioni di Edoardo Garrone dopo la vittoria nello scorso campionato contro la Juventus il 21/03/10:
«La Champions non è mai stata un obbiettivo della Sampdoria, se dovesse centrarla sarebbe un traguardo insperato. Se ci pensano altre squadre allora possiamo farlo anche noi. La Sampdoria si giocherà ogni gara senza fare tabelle. Certo se si dovesse qualificare cambierebbe prospettive e investimenti per il futuro».

A qualificazione ottenuta, dopo l’addio di Marotta e Delneri, lo stesso Edoardo dichiara:
“Io non mi preoccuperei di programmi di ridimensionamento o di riduzione della qualità dell'organico. Evito di parlare dei singoli perché non mi compete, ma è chiaro che nel momento in cui si partecipa alla Champions League bisogna avere un organico adeguato. Non saremo lì per fare brutte figure".

In pieno “caso Cassano” turbano non poco le dichiarazioni rilasciate dal Presidente Riccardo Garrone:
«Se trovo uno che mi offre 200 milioni vado a caccia e mi diverto di più».
Risolto il caso Cassano, sul quale precisiamo ancora una volta che riteniamo giusta la scelta di allontanare definitivamente il giocatore dalla prima squadra (semmai sbagliate sono le modalità con le quali il giocatore non solo è stato ceduto ma letteralmente regalato al Milan), a fine dicembre scoppia il caso Gasparin, che si dimette poco prima dell’apertura del mercato invernale seguito divergenze di vedute con Garrone, il quale decide di dare la gestione dell’area tecnica al DS Doriano Tosi. Il Presidente stesso in quei giorni inoltre dichiara:
"Non vendermo Poli né Palombo, tantomeno Pazzini. Non è nostra politica svendere e depauperare il nostro patrimonio tecnico ad ogni sessione di calciomercato. Probabilmente andranno via quei giocatori che in questa prima parte di stagione hanno trovato meno spazio, non certo i big. Quelli rimangono tutti. Poi cercheremo di rafforzare la squadra".

A fine gennaio, seguito una piccola contestazione di alcuni tifosi per la cessione di Pazzini all’Inter, Garrone rilascia la seguente intervista:
"La corda è molto tesa, ora non voglio fare minacce ma qualora la corda si rompesse non ci sarà più niente da fare. Pazzini? Era influenzato dalle sirene, non solamente dell'Inter. Quando scendeva in campo era condizionato da queste voci. Ai tifosi dico poi di non dimenticare gli aspetti economi­ci e finanziari della società. Ad esempio Cassano potevamo venderlo sui 15/20 milioni di euro e invece di ricavare un bel numero di milioni ne sia­mo usciti perdendoci più di un milione e mezzo.La so­cietà regge per una scelta no­stra, che magari sembrerà po­co agli Abramovich o ai Mo­ratti,per i quali i 150 milioni investiti nella Sampdoria so­no briciole. Ma quest’anno per­diamo 10 milioni di euro men­tre nel 2011 con le cessioni di Marilungo, Pazzini e altre co­se minori avremo un bilancio positivo. Se si continua in questo modo, non ritengo che sia possibile proseguire l’impegno".

A seguito di queste gravi dichiarazioni i Gruppi chiedono al Presidente di presenziare ad un’Assemblea pubblica nella quale i tifosi gli avrebbero chiesto chiarimenti sui futuri programmi societari. Come tutti sapranno, Garrone decide di non presentarsi, pertanto la stessa sera viene stilata una lettera aperta al Presidente nella quale vengono richieste tra le altre cose l’esonero dell’allenatore Di Carlo, vista la preoccupante involuzione della squadra dal punto di vista caratteriale, e soprattutto la cacciata dal famigerato Comitato Strategico di alcuni personaggi genoani chiedendo l’assunzione di veri SAMPDORIANI in società.
In tutta risposta ai tifosi la società il giorno dopo esce con un comunicato sul proprio sito ufficiale nel quale si invita ciascuna componente al rispetto dei propri ruoli. In poche parole: Di Carlo resta alla guida della Samp e il Comitato può continuare indisturbato nella distruzione della Samp.

Il resto è purtroppo triste attualità: dopo essersi rifiutata di accogliere la richiesta di esonero di Di Carlo da parte della tifoseria, un mese dopo la società non solo decide di mandarlo via ma per sostituirlo ha la “geniale” trovata di ingaggiare Cavasin, allenatore che nelle ultime esperienze aveva sempre miseramente fallito.

Per arrivare a fine campionato, dove Edoardo Garrone, ormai sostituitosi al padre, affronta ogni intervista con il sorriso stampato come se nulla fosse e dichiara dopo il derby:
“Noi faremo del nostro meglio fino alla fine e a fine stagione faremo le valutazioni. Pazzini a gennaio ha chiesto di andare all'Inter e noi abbiamo deciso di accontentarlo nell'interesse suo e della società. E' stata un'annata con diversi errori. Non va ricondotto tutto alla cessione di Pazzini. Abbiamo iniziato con un assetto e un tecnico diversi, Cassano poi si è auto escluso e Pazzini come detto voleva andarsene e le cose sono cambiate molto. E' ingiusto dare le colpe a Cavasin. Abbiamo fatto molti errori e ci dispiace. E' una stagione maledetta e la contestazione è anche giusta perchè i tifosi si sarebbero aspettati un altro campionato. Non abbiamo la bacchetta magica, ma rimediare gli errori che ci impegneremo ancora sia nell'una che nell'altra circostanza. Per scaramanzia non abbiamo pensato ad un piano per la B. Un'idea tecnica per la serie A c'è, ma ora non se ne può parlare. Noi come famiglia vogliamo però rifarci, qualunque sia la serie in cui giocheremo".

Ora che purtroppo dobbiamo affrontare il “piano B”, ci aspettiamo risposte concrete, anche e soprattutto dopo le dichiarazioni dello stesso Edoardo dopo il CDA di venerdì scorso, nel quale è stato reso noto che Pasquale Sensibile, attuale DS del Novara, sarà il nuovo DS della Samp:
“Il primo obiettivo è vincere il campionato. Vogliamo una promozione immediata in Serie A e, nel contempo, lavorare molto sui giovani. Per quel che riguarda la società, andranno ridefiniti certi ruoli: la nuova Sampdoria avrà una struttura con responsabilità ben precise”.
Il primo passo fondamentale dal nostro punto di vista sarebbe stato l’epurazione immediata di Antonio Guastoni, il famigerato contabile di dichiarata fede nerazzurra. Non solo, il personaggio in questione detiene anche delle quote azionistiche dell’Internazionale F.C., e ci vuole poco a capire come mai Pazzini sia stato letteralmente svenduto a gennaio. Proprio su Pazzini la società continua ad insistere che sia stato il giocatore stesso a richiedere la cessione, mentre il calciatore afferma che sia stata invece la società a volerlo cedere a gennaio dando mandato al procuratore. Non è secondo noi tanto importante analizzare di chi sia stata la volontà, quanto le modalità con le quali è avvenuta la cessione. Ribadiamo nel volerla definire “svendita”, non trovando altri termini, quando dalla cessione del più forte centravanti italiano si ricavano la miseria di 12 milioni più un giocatore di 20 anni, che aveva fatto bene mezza stagione a Parma l’anno prima, sopravvalutato la bellezza di 7 milioni. Una società seria avrebbe dovuto monetizzare diversamente la cessione, e anche di fronte all’eventuale richiesta insistente da parte del giocatore di essere ceduto, si sarebbe dovuta imporre e trattenerlo fino a giugno in mancanza di una contropartita adeguata. La società non ha fatto né l’una né l’altra cosa, e ancora più grave, una volta “regalato” il giocatore all’Inter non l’ha degnamente sostituito.

Secondo noi dietro tutto questo non può che esservi la mano di Antonio Guastoni, tifoso e azionista della società nerazzurra, e riteniamo che la società debba una volta per tutta chiarire questa situazione e accantonare il commercialista. Lo pretendiamo.
Questo è solo uno dei tanti errori commessi. Per carità, si può sbagliare, nessuno è perfetto. Il problema si pone quando si fanno determinati proclami, quando si dice A e poi sistematicamente si agisce B. O peggio ancora, quando si manca di rispetto ai propri tifosi con dichiarazioni e atteggiamenti spocchiosi.
In tutti questi anni ci siamo sentiti rinfacciare milioni di volte dal nostro Presidente che la Samp gli è capitata, che lui non voleva comprarla ma ci si è trovato in mezzo e ha speso un sacco di soldi per ripianare i debiti.
Già a nostro modo di vedere troviamo inconcepibile il modo in cui si è andati ad affrontare il preliminare di Champions, non riscattando Storari, che anche in questa stagione si è dimostrato uno dei migliori portieri in circolazione, per andare a prendere il portiere che l’anno prima con il Siena era risultato il più battuto di tutta la serie A, e non rinforzando adeguatamente una rosa che probabilmente con un paio di ritocchi mirati avrebbe fatto del Werder Brema un solo boccone.

Chiariamo, nessuno pretende la luna, nessuno si aspettava acquisti roboanti, solamente tutti avremmo auspicato un impegno diverso da parte della proprietà anche e soprattutto alla luce di quanto dichiarato da E.Garrone e che abbiamo riportato.
Durante la stagione si è continuato a sbagliare, nelle scelte e nelle dichiarazioni, e le cose sono precipitate ulteriormente dopo la scelta del DG Gasparin di rescindere il contratto a dicembre. Da lì in poi è mancata una figura di riferimento competente di calcio, si è lasciato tutto in mano a gente abile a gestire un’azienda petrolifera ma totalmente inadatta a condurre una società di calcio. Il tifoso sampdoriano si è sentito abbandonato in balìa degli eventi, la società si è dimostrata non solo incompetente ma soprattutto assente, e quando si è ritrovata a dover compiere una scelta importante che forse avrebbe potuto cambiare la stagione, ha peggiorato ancora di più la situazione, ingaggiando Cavasin per condurre la squadra alla salvezza. Sul tecnico pensiamo sia inutile spendere parole, le sue dichiarazioni e soprattutto i risultati ottenuti si commentano da soli.

Tutti i problemi sono sorti da quando è andato via Marotta, probabilmente abile in passato a coprire certe magagne. Da lì in poi è stato il caos totale fatto di scelte azzardate e atteggiamenti provocatori, quasi di minaccia, nei confronti dei tifosi. L’errore più grosso da parte della proprietà è stato il voler prendere in prima persona determinate decisioni chiave non avendo al proprio interno figure esperte di calcio e non sapendosi muovere in una “giungla” come il mondo del calcio. Una presunzione pagata a carissimo prezzo e alla quale adesso la società deve porre rimedio, recuperando la fiducia della tifoseria e ricostruendo qualcosa di importante.
A tal proposito riteniamo che la scelta dell’allenatore debba ricadere su una persona di grande affidamento e di peso, solo così la società darebbe un segno inequivocabile del proprio impegno ad ovviare rapidamente ai danni compiuti. Sarebbe il fulcro, il punto di partenza fondamentale dal quale ripartire di slancio, significherebbe soprattutto che la società ha in mente un progetto serio e a lunga scadenza.
Chiaramente ci aspettiamo anche la costruzione di un organico in grado di vincere il campionato e riportarci immediatamente dove ci compete, come del resto sembrerebbe nelle intenzioni di E.Garrone secondo quanto dichiarato alla stampa il giorno del CDA.
Altra cosa che riteniamo molto importante è che il nuovo DS Sensibile venga fatto lavorare liberamente: solo chi è uomo di calcio deve occuparsi dell’area tecnica, non accetteremo più scelte fatte da commercialisti e figure simili.

Infine, un tema che ci sta molto a cuore: siamo stufi di essere presi in giro, siamo stufi di pensare che ci siano dei genoani all’interno della società che decidano delle sorti della NOSTRA Sampdoria. Pretendiamo quindi che finalmente la Sampdoria sia gestita da VERI SAMPDORIANI!!

Per tutte queste ragioni, da oggi in avanti, come non era mai accaduto in passato, vigileremo con grandissima attenzione sull’operato e sulle scelte societarie, e se ce ne sarà bisogno manifesteremo il nostro immediato disappunto in caso di scelte discutibili o di situazioni poco chiare.
Queste sono le nostre richieste, le basi da cui ripartire e su cui rifondare. Auspichiamo che la famiglia Garrone abbia capito gli errori commessi e si adegui per porvi rimedio.
Concludiamo precisando che la nostra presa di posizione nei confronti della società non ci ha resi ciechi di fronte al comportamento inaccettabile della stampa locale, la quale, a seguito della nostra retrocessione si è resa protagonista di atteggiamenti di palese partigianeria, con il solo scopo di acuire la situazione di crisi che l’U.C. Sampdoria e i suoi tifosi stanno vivendo.

Qualche esempio:

Locandine fuori dalle edicole con titoloni che inneggiavano alle presenze alla festa (?) dopo Genoa-Cesena. A parte che chiamare festa una manifestazione, giustamente derisa da tutta l’Italia, ci sembra del tutto inadeguato, si poteva certamente fare a meno di dedicargli numerose paginate di foto e commenti deliranti.
Nessuna disamina obiettiva sulle cause della retrocessione della Sampdoria, solo sterili commenti che di certo non aiutano nel difficile compito di risollevare la squadra.
Il ridursi sempre crescente dello spazio dedicato alla Sampdoria nelle pagine sportive, spazio che la maggior parte dei giornali dedica alle presunte cessioni della Sampdoria, con l’evidente volontà di lasciar intendere una situazione di smobilitazione generale e di crisi senza via d’uscita.
Siamo, da tempo, stufi dell’atteggiamento di questa stampa che non aspetta altro che i nostri momenti di difficoltà, per gettare fango sulla Sampdoria.
Dimostrate di meritare veramente la tessera di giornalisti che vi hanno dato, sforzatevi a fornire un’informazione vera ed imparziale".

FIERI FOSSATO 1999