Nouveau groupe de la Sud à tirer un bilan de
la saison catastrophique de la Sampdoria, les Fieri Fossato ont publié un
communiqué sans concession pour la famille Garrone notamment pour sa gestion des
transferts de Cassano et Pazzini, en totale contradiction avec les engagements
préalablement pris par les dirigeants doriani…
Critiques aussi suite au refus du Président
Garrone de venir à une réunion organisée par la tifoseria suite aux départs de
ces joueurs, Une réunion qui aurait pu permettre une prise de conscience de la
situation difficile dans laquelle se trouvait le Doria dès cette époque.
Critiques encore et départ demandé d’Antonio
Guastoni, membre du Comité de direction et tifoso nerazzurro autoproclamé,
soupçonné d’avoir favorisé le départ de Pazzini à l’Inter…
Critiques enfin contre la presse locale et
le Secolo XIX en premier lieu, historiquement "pro-Genoa" et qui n’a pas hésité à
inciter les tifosi rossoblu à aller fêter la rétrogradation de la Samp lors de
Genoa – Cesena, puis de largement publier les photos du cortège organisé à
l’occasion…
Le communiqué :
Quella appena vissuta è stata una stagione
indecorosa che mai nessuno si sarebbe sognato di vivere. In meno di 12 mesi si
è passati da una storica qualificazione alla Champions League ad una
incredibile retrocessione, maturata, dopo un girone di andata in cui la squadra
aveva racimolato 26 punti, grazie ad un girone di ritorno “grottesco”. In tutto
questo, grandi sono sicuramente le responsabilità dei giocatori, troppo molli e
senza la giusta mentalità durante il girone di ritorno e rei a nostro modo di
vedere di aver avuto una reazione di carattere ormai troppo tardiva. Carattere
che sarebbe servito a colmare gli evidenti limiti tecnici della squadra dopo le
forsennate scelte societarie degli ultimi 11 mesi.
Proprio alla società imputiamo il grosso
delle colpe, e non potrebbe essere altrimenti viste le mosse avventate e
inspiegabili compiute negli ultimi mesi. Premettiamo che siamo sempre stati
contrari ad entrare nel merito delle scelte di mercato, preferendo parlare di
altri aspetti, ma di fronte ad alcune dichiarazioni rilasciate dalla società in
cui venivano presi determinati impegni nei confronti dei tifosi questa volta ci
sembra opportuno menzionare anche questo, che non sarà comunque l’unico punto
che toccheremo.
Ci sembra innanzitutto opportuno partire
dalle dichiarazioni di Edoardo Garrone dopo la vittoria nello scorso campionato
contro la Juventus il 21/03/10:
«La Champions non è mai stata un obbiettivo
della Sampdoria, se dovesse centrarla sarebbe un traguardo insperato. Se ci
pensano altre squadre allora possiamo farlo anche noi. La Sampdoria si giocherà
ogni gara senza fare tabelle. Certo se si dovesse qualificare cambierebbe
prospettive e investimenti per il futuro».
A qualificazione ottenuta, dopo l’addio di
Marotta e Delneri, lo stesso Edoardo dichiara:
“Io non mi preoccuperei di programmi di
ridimensionamento o di riduzione della qualità dell'organico. Evito di parlare
dei singoli perché non mi compete, ma è chiaro che nel momento in cui si
partecipa alla Champions League bisogna avere un organico adeguato. Non saremo
lì per fare brutte figure".
In pieno “caso Cassano” turbano non poco le
dichiarazioni rilasciate dal Presidente Riccardo Garrone:
«Se trovo uno che mi offre 200 milioni vado
a caccia e mi diverto di più».
Risolto il caso Cassano, sul quale
precisiamo ancora una volta che riteniamo giusta la scelta di allontanare
definitivamente il giocatore dalla prima squadra (semmai sbagliate sono le
modalità con le quali il giocatore non solo è stato ceduto ma letteralmente
regalato al Milan), a fine dicembre scoppia il caso Gasparin, che si dimette
poco prima dell’apertura del mercato invernale seguito divergenze di vedute con
Garrone, il quale decide di dare la gestione dell’area tecnica al DS Doriano
Tosi. Il Presidente stesso in quei giorni inoltre dichiara:
"Non vendermo Poli né Palombo,
tantomeno Pazzini. Non è nostra politica svendere e depauperare il nostro
patrimonio tecnico ad ogni sessione di calciomercato. Probabilmente andranno
via quei giocatori che in questa prima parte di stagione hanno trovato meno
spazio, non certo i big. Quelli rimangono tutti. Poi cercheremo di rafforzare
la squadra".
A fine gennaio, seguito una piccola contestazione
di alcuni tifosi per la cessione di Pazzini all’Inter, Garrone rilascia la
seguente intervista:
"La corda è molto tesa, ora non voglio
fare minacce ma qualora la corda si rompesse non ci sarà più niente da fare.
Pazzini? Era influenzato dalle sirene, non solamente dell'Inter. Quando
scendeva in campo era condizionato da queste voci. Ai tifosi dico poi di non
dimenticare gli aspetti economici e finanziari della società. Ad esempio
Cassano potevamo venderlo sui 15/20 milioni di euro e invece di ricavare un bel
numero di milioni ne siamo usciti perdendoci più di un milione e mezzo.La
società regge per una scelta nostra, che magari sembrerà poco agli
Abramovich o ai Moratti,per i quali i 150 milioni investiti nella Sampdoria
sono briciole. Ma quest’anno perdiamo 10 milioni di euro mentre nel 2011 con
le cessioni di Marilungo, Pazzini e altre cose minori avremo un bilancio
positivo. Se si continua in questo modo, non ritengo che sia possibile
proseguire l’impegno".
A seguito di queste gravi dichiarazioni i
Gruppi chiedono al Presidente di presenziare ad un’Assemblea pubblica nella
quale i tifosi gli avrebbero chiesto chiarimenti sui futuri programmi
societari. Come tutti sapranno, Garrone decide di non presentarsi, pertanto la
stessa sera viene stilata una lettera aperta al Presidente nella quale vengono
richieste tra le altre cose l’esonero dell’allenatore Di Carlo, vista la
preoccupante involuzione della squadra dal punto di vista caratteriale, e
soprattutto la cacciata dal famigerato Comitato Strategico di alcuni personaggi
genoani chiedendo l’assunzione di veri SAMPDORIANI in società.
In tutta risposta ai tifosi la società il
giorno dopo esce con un comunicato sul proprio sito ufficiale nel quale si
invita ciascuna componente al rispetto dei propri ruoli. In poche parole: Di
Carlo resta alla guida della Samp e il Comitato può continuare indisturbato
nella distruzione della Samp.
Il resto è purtroppo triste attualità: dopo
essersi rifiutata di accogliere la richiesta di esonero di Di Carlo da parte
della tifoseria, un mese dopo la società non solo decide di mandarlo via ma per
sostituirlo ha la “geniale” trovata di ingaggiare Cavasin, allenatore che nelle
ultime esperienze aveva sempre miseramente fallito.
Per arrivare a fine campionato, dove Edoardo
Garrone, ormai sostituitosi al padre, affronta ogni intervista con il sorriso
stampato come se nulla fosse e dichiara dopo il derby:
“Noi faremo del nostro meglio fino alla fine
e a fine stagione faremo le valutazioni. Pazzini a gennaio ha chiesto di andare
all'Inter e noi abbiamo deciso di accontentarlo nell'interesse suo e della
società. E' stata un'annata con diversi errori. Non va ricondotto tutto alla
cessione di Pazzini. Abbiamo iniziato con un assetto e un tecnico diversi,
Cassano poi si è auto escluso e Pazzini come detto voleva andarsene e le cose
sono cambiate molto. E' ingiusto dare le colpe a Cavasin. Abbiamo fatto molti
errori e ci dispiace. E' una stagione maledetta e la contestazione è anche
giusta perchè i tifosi si sarebbero aspettati un altro campionato. Non abbiamo
la bacchetta magica, ma rimediare gli errori che ci impegneremo ancora sia
nell'una che nell'altra circostanza. Per scaramanzia non abbiamo pensato ad un
piano per la B. Un'idea tecnica per la serie A c'è, ma ora non se ne può
parlare. Noi come famiglia vogliamo però rifarci, qualunque sia la serie in cui
giocheremo".
Ora che purtroppo dobbiamo affrontare il
“piano B”, ci aspettiamo risposte concrete, anche e soprattutto dopo le
dichiarazioni dello stesso Edoardo dopo il CDA di venerdì scorso, nel quale è
stato reso noto che Pasquale Sensibile, attuale DS del Novara, sarà il nuovo DS
della Samp:
“Il primo obiettivo è vincere il campionato.
Vogliamo una promozione immediata in Serie A e, nel contempo, lavorare molto
sui giovani. Per quel che riguarda la società, andranno ridefiniti certi ruoli:
la nuova Sampdoria avrà una struttura con responsabilità ben precise”.
Il primo passo fondamentale dal nostro punto
di vista sarebbe stato l’epurazione immediata di Antonio Guastoni, il famigerato
contabile di dichiarata fede nerazzurra. Non solo, il personaggio in questione
detiene anche delle quote azionistiche dell’Internazionale F.C., e ci vuole
poco a capire come mai Pazzini sia stato letteralmente svenduto a gennaio.
Proprio su Pazzini la società continua ad insistere che sia stato il giocatore
stesso a richiedere la cessione, mentre il calciatore afferma che sia stata
invece la società a volerlo cedere a gennaio dando mandato al procuratore. Non
è secondo noi tanto importante analizzare di chi sia stata la volontà, quanto
le modalità con le quali è avvenuta la cessione. Ribadiamo nel volerla definire
“svendita”, non trovando altri termini, quando dalla cessione del più forte
centravanti italiano si ricavano la miseria di 12 milioni più un giocatore di
20 anni, che aveva fatto bene mezza stagione a Parma l’anno prima,
sopravvalutato la bellezza di 7 milioni. Una società seria avrebbe dovuto
monetizzare diversamente la cessione, e anche di fronte all’eventuale richiesta
insistente da parte del giocatore di essere ceduto, si sarebbe dovuta imporre e
trattenerlo fino a giugno in mancanza di una contropartita adeguata. La società
non ha fatto né l’una né l’altra cosa, e ancora più grave, una volta “regalato”
il giocatore all’Inter non l’ha degnamente sostituito.
Secondo noi dietro tutto questo non può che
esservi la mano di Antonio Guastoni, tifoso e azionista della società
nerazzurra, e riteniamo che la società debba una volta per tutta chiarire
questa situazione e accantonare il commercialista. Lo pretendiamo.
Questo è solo uno dei tanti errori commessi.
Per carità, si può sbagliare, nessuno è perfetto. Il problema si pone quando si
fanno determinati proclami, quando si dice A e poi sistematicamente si agisce
B. O peggio ancora, quando si manca di rispetto ai propri tifosi con
dichiarazioni e atteggiamenti spocchiosi.
In tutti questi anni ci siamo sentiti
rinfacciare milioni di volte dal nostro Presidente che la Samp gli è capitata,
che lui non voleva comprarla ma ci si è trovato in mezzo e ha speso un sacco di
soldi per ripianare i debiti.
Già a nostro modo di vedere troviamo
inconcepibile il modo in cui si è andati ad affrontare il preliminare di
Champions, non riscattando Storari, che anche in questa stagione si è
dimostrato uno dei migliori portieri in circolazione, per andare a prendere il
portiere che l’anno prima con il Siena era risultato il più battuto di tutta la
serie A, e non rinforzando adeguatamente una rosa che probabilmente con un paio
di ritocchi mirati avrebbe fatto del Werder Brema un solo boccone.
Chiariamo, nessuno pretende la luna, nessuno
si aspettava acquisti roboanti, solamente tutti avremmo auspicato un impegno
diverso da parte della proprietà anche e soprattutto alla luce di quanto
dichiarato da E.Garrone e che abbiamo riportato.
Durante la stagione si è continuato a
sbagliare, nelle scelte e nelle dichiarazioni, e le cose sono precipitate
ulteriormente dopo la scelta del DG Gasparin di rescindere il contratto a
dicembre. Da lì in poi è mancata una figura di riferimento competente di
calcio, si è lasciato tutto in mano a gente abile a gestire un’azienda
petrolifera ma totalmente inadatta a condurre una società di calcio. Il tifoso
sampdoriano si è sentito abbandonato in balìa degli eventi, la società si è
dimostrata non solo incompetente ma soprattutto assente, e quando si è
ritrovata a dover compiere una scelta importante che forse avrebbe potuto
cambiare la stagione, ha peggiorato ancora di più la situazione, ingaggiando
Cavasin per condurre la squadra alla salvezza. Sul tecnico pensiamo sia inutile
spendere parole, le sue dichiarazioni e soprattutto i risultati ottenuti si
commentano da soli.
Tutti i problemi sono sorti da quando è
andato via Marotta, probabilmente abile in passato a coprire certe magagne. Da
lì in poi è stato il caos totale fatto di scelte azzardate e atteggiamenti
provocatori, quasi di minaccia, nei confronti dei tifosi. L’errore più grosso
da parte della proprietà è stato il voler prendere in prima persona determinate
decisioni chiave non avendo al proprio interno figure esperte di calcio e non
sapendosi muovere in una “giungla” come il mondo del calcio. Una presunzione
pagata a carissimo prezzo e alla quale adesso la società deve porre rimedio,
recuperando la fiducia della tifoseria e ricostruendo qualcosa di importante.
A tal proposito riteniamo che la scelta
dell’allenatore debba ricadere su una persona di grande affidamento e di peso,
solo così la società darebbe un segno inequivocabile del proprio impegno ad
ovviare rapidamente ai danni compiuti. Sarebbe il fulcro, il punto di partenza
fondamentale dal quale ripartire di slancio, significherebbe soprattutto che la
società ha in mente un progetto serio e a lunga scadenza.
Chiaramente ci aspettiamo anche la
costruzione di un organico in grado di vincere il campionato e riportarci
immediatamente dove ci compete, come del resto sembrerebbe nelle intenzioni di
E.Garrone secondo quanto dichiarato alla stampa il giorno del CDA.
Altra cosa che riteniamo molto importante è
che il nuovo DS Sensibile venga fatto lavorare liberamente: solo chi è uomo di
calcio deve occuparsi dell’area tecnica, non accetteremo più scelte fatte da
commercialisti e figure simili.
Infine, un tema che ci sta molto a cuore:
siamo stufi di essere presi in giro, siamo stufi di pensare che ci siano dei
genoani all’interno della società che decidano delle sorti della NOSTRA
Sampdoria. Pretendiamo quindi che finalmente la Sampdoria sia gestita da VERI
SAMPDORIANI!!
Per tutte queste ragioni, da oggi in avanti,
come non era mai accaduto in passato, vigileremo con grandissima attenzione
sull’operato e sulle scelte societarie, e se ce ne sarà bisogno manifesteremo
il nostro immediato disappunto in caso di scelte discutibili o di situazioni
poco chiare.
Queste sono le nostre richieste, le basi da cui
ripartire e su cui rifondare. Auspichiamo che la famiglia Garrone abbia capito
gli errori commessi e si adegui per porvi rimedio.
Concludiamo precisando che la nostra presa
di posizione nei confronti della società non ci ha resi ciechi di fronte al comportamento
inaccettabile della stampa locale, la quale, a seguito della nostra
retrocessione si è resa protagonista di atteggiamenti di palese partigianeria,
con il solo scopo di acuire la situazione di crisi che l’U.C. Sampdoria e i
suoi tifosi stanno vivendo.
Qualche esempio:
Locandine fuori dalle edicole con titoloni
che inneggiavano alle presenze alla festa (?) dopo Genoa-Cesena. A parte che
chiamare festa una manifestazione, giustamente derisa da tutta l’Italia, ci
sembra del tutto inadeguato, si poteva certamente fare a meno di dedicargli
numerose paginate di foto e commenti deliranti.
Nessuna disamina obiettiva sulle cause della
retrocessione della Sampdoria, solo sterili commenti che di certo non aiutano
nel difficile compito di risollevare la squadra.
Il ridursi sempre crescente dello spazio
dedicato alla Sampdoria nelle pagine sportive, spazio che la maggior parte dei
giornali dedica alle presunte cessioni della Sampdoria, con l’evidente volontà
di lasciar intendere una situazione di smobilitazione generale e di crisi senza
via d’uscita.
Siamo, da tempo, stufi dell’atteggiamento di
questa stampa che non aspetta altro che i nostri momenti di difficoltà, per
gettare fango sulla Sampdoria.
Dimostrate di meritare veramente la tessera
di giornalisti che vi hanno dato, sforzatevi a fornire un’informazione vera ed
imparziale".
FIERI FOSSATO 1999