La relégation de la Sampdoria a touché toute
la tifoseria blucerchiata, incrédule face à ce dénouement totalement
incompréhensible. Une incompréhension et une colère exprimées dans une lettre
adressée à la famille Garrone par Enzo Tirotta, capo historique des ultras
Sampdoriani, organisateur en 1995 du "convegno ultra' di Genova" après la mort de
Vincenzo Spagnolo et référence de la tifoseria organizzata…
Une lettre dans laquelle Enzo Tirotta
rappelle toute une série d’évènements qui ont touché la Sampdoria. Ainsi le
départ de Marotta et les conséquences d’un remplacement mal assumé. Des choix
contestables et à nouveau contesté avec les arrivées de Pasquale Sensibile
(Novara) comme Directeur Sportif et de Gianluca Atzori (Reggina) comme
entraîneur du club génois, des choix et des noms qui semblent en contradiction
avec les paroles d’Edoardo Garrone.
Ainsi aussi les conséquences financières de
la relégation à mettre en comparaison avec les choix sportifs et économiques
qui ont amené la Samp dans cette situation.
Des regrets aussi de ne pas avoir vu la
famille Garrone plus présente aux côtés des tifosi Sampdoriani dans les moments
difficiles de ces derniers mois…
Et une demande, celle de voir du respect
pour les tifosi et pour le maillot de la Sampdoria…
"Gentile famiglia Garrone, mi chiamo
Enzo Tirotta, per anni (decenni) ho ricoperto un ruolo di rilievo all’interno
della tifoseria organizzata, e, in questo anno così travagliato, in cui ho
avvertito il pericolo reale di retrocessione, ho creduto fosse utile mettere a
disposizione della Sampdoria la mia esperienza, un po’ di credibilità e qualche
idea, il tutto purtroppo non ha contribuito ad ottenere apprezzabili risultati,
e la serie B è arrivata inesorabile...
Oggi vi scrivo questa lettera in un
momento storico della Samp in cui si sta palesemente consumando una frattura
tra voi ed i tifosi che difficilmente sarà sanabile in futuro. Credetemi, la
retrocessione, per come è avvenuta, già da sola sarebbe bastata a compromettere
definitivamente un rapporto che, detto per inciso, è stato fin dal primo
momento intriso di arroganza e presunzione da parte vostra e di (a volte)
malcelata sopportazione da parte nostra. I tifosi sono passati sopra a tante scemate
dette e fatte dalla proprietà in questi anni. i motivi sono soprattutto da
ricercare nel sentimento di gratitudine nei vostri confronti per avere onorato
l’impegno preso nonostante il tentativo di raggiro di cui siete stati oggetto e
nei risultati che da subito hanno dato ragione al vostro modo di presentarvi
nel calcio.
Pensate che, nonostante il raggiro fosse palese, e fosse
architettato da “soliti noti”, e contorni grotteschi circondassero l’operazione
(lo yacht in rada ed il vaso pieno di pietre preziose) nessuno in questi anni
ha mai dubitato delle vostre grandi capacità; neppure quando alla guida della
Samp avete indirizzato il gen. Sgarlata (non esattamente uomo di calcio) i
tifosi hanno profferito verbo… ma la storia seguente vi/ci ha arriso, e tutto
sembra più bello se ci sono i risultati, e non solo nel calcio… Ma per arrivare
al dunque, senza per questo scordare la Champions, le qualificazioni all’Europa
League, la finale di Coppa Italia senza omettere la cavalcata con il ritorno in
serie A del primo anno, arriviamo all’anno scorso, in cui la separazione da
Marotta (di certo giustificata, avrete notato anche lì la delicatezza dei
tifosi a non addentrarsi troppo nella questione) ma ancor di più la rinuncia ad
un ruolo fondamentale in una società di calcio, oltremodo necessaria in
un’azienda dal fatturato multimilionario, ha prodotto problemi a ripetizione.
Si potrà obiettare che un dg è stato poi
inserito nell’organigramma, ma come ha detto lui senza essere smentito, più che
dg era un dp (direttore parziale). di fatto avete decapitato una struttura,
lasciando in mano a persone che si sono rivelate inadatte (i risultati
comandano nel bene e nel male), il timone della barca. abbiamo sentito e letto
di un certo Guastoni, ci avete detto del comitato strategico, direttori
sportivi cacciati, ripresi, esautorati… per mesi si è palesato un vuoto di
potere in cui, come sempre, tutti comandano e nessuno obbedisce. fa specie che
proprio da chi ha una cultura aziendale e organizzativa come voi abbia commesso
una imprudenza tale. Facce per mesi velate da calzamaglie, dirigenti Fantomas,
senza volto né personalità. proprietà assente (abbiamo poi saputo di problemi
di salute importanti, ma ci avevate anche detto che la Samp non era di un uomo
ma di una famiglia, scusate quindi ma non è mancanza di tatto), sostituzione
dell’allenatore, ormai in palese difficoltà, con un allenatore di cui si
leggono le frasi più celebri sui muri di Genova “graffittate” da anonimi
genoani in segno di scherno. Voi capite che a noi semplici tifosi riesce molto
difficile avere ancora, nel serbatoio della credibilità nei vostri confronti,
carburante in quantità tale da sopportare ancora le discrepanze tra quanto
asserito sui giornali da un membro autorevole della vostra famiglia (vogliamo
tornare subito in serie A) e quanto in cantiere, direttore sportivo senza
esperienza (e ce ne siamo accorti alle prime dichiarazioni), rosa di allenatori
di primordine e poi contratto ad Atzori (con tutto il rispetto per il
professionista, certamente distante dal target prospettato).
Le nostre certezze erano fino a ieri il
cuore e la testa di chi si è sovraesposto per mediare, per cucire, tenere le
fila, fare quadrato, talvolta pagando dazio sul piano delle prestazioni. le
nostre lacrime erano la nostra certezza, le lacrime di Palombo erano la nostra
certezza, la consapevolezza di dover ricominciare un percorso difficilissimo
era la nostra certezza, la proprietà che davanti alle telecamere accetta il
verdetto di colpevolezza nei due momenti più duri della stagione, post derby e
post retrocessione, la consapevolezza era una certezza. oggi tutto ciò è
mutato, ed è mutato nel momento in cui le promesse di risalita, di
riorganizzazione, di rifondazione vanno a sbattere contro i fatti. un ds
bambino, un allenatore bambino, nessun cambio in società, chi ha gestito un
anno disgraziato che opera scelte anche per l’anno seguente. La discesa in B
vale circa una trentina di milioni di mancati introiti, aggiungiamo quelli
derivati dall’esclusione dai gironi di Champions League ed arriviamo ad una
cifra vicina ai 50 milioni. L’errore di 12 mesi fa, supporre di poter accedere
alla fase successiva di Coppa con l’organico inferiore per qualità a quello
precedente lo state rifacendo pari pari, ed i milioni diventeranno ancora di
più! Ci state dicendo che affronteremo la serie B con una squadra che vale meno
di quella retrocessa, ma come pensate di avere ancora credibilità presso di
noi? Ma cosa dobbiamo fare che non abbiamo già fatto per farci volere bene? Per
ottenere il vostro rispetto? Ma tra le regole che voi industriali vi date non
c’è anche quella in cui durante la recessione è il momento di investire? E
cos’è questa per la Samp se non recessione piena? Ed è possibile che non
capiate che restare in serie B costa ogni anno decine di milioni? Ma se davvero
la vostra scelta è quella di ridimensionare (come dalle prime mosse) perché non
dirlo apertamente? State certi che sareste contestati egualmente, che vi
piaccia o no voi avete un nome che genera aspettative, non potete pensare di
passare inosservati… La nostra retrocessione è stata commentata dal presidente
del Coni, in prima sul Corriere non si spiegavano (o meglio si spiegavano
benissimo), a Brescia (non esattamente una piazza gemellata) hanno issato uno
striscione che faceva riferimento alle lacrime del capitano, ad Amburgo,
AMBURGO hanno esposto uno striscione di rammarico per noi! Ma vi rendete conto
di quello che è successo? E vi rendete conto che siete di nuovo sulla stessa
strada? Risparmiate oggi e non vi accorgete che spendete dieci volte tanto.
Appare incredibile ai più, appare folle a noi, che a dispetto di quanto
dimostrato in questi anni, e ne avete avuto prova anche negli ultimi 12 mesi,
non siamo clienti ma tifosi, supporter… Siamo quelli che non hanno tanti soldi
in tasca ma sanno dare quello che hanno. Siano due lire, sia un pezzo di cuore,
sia un sacrificio… siamo giovani ed anziani, donne e uomini, tutti con una
grande passione, con una grande voglia di blucerchiato dentro. siamo quelli che
stretti in un abbraccio commosso non volevamo più uscire dallo stadio il 15
maggio, perché al dolore fisico che ci assaliva trovavamo sollievo solo stando
insieme; siamo gli stessi che a Roma, in una serata di primavera inoltrata, in
20.000 per tre ore chiusi dentro allo stadio, invano abbiamo aspettato un
membro della vostra famiglia che in segno di rispetto e di condivisione del
dolore, trovasse 2 minuti per andare a fare un cenno a quella che ancora era la
sua gente. Ho sperato, abbiamo sperato che un sussulto d’orgoglio vi penetrasse
e reagiste come avrei reagito io, con rabbia rabbiosa e con la bava alla bocca
tornare in serie A subito, senza se e senza ma! Per l’onore e la tradizione
della maglia, per l’onore del nome che portate, per il rispetto dei
comportamenti di tanti sampdoriani, per l’affetto dimostrato da alcuni
giocatori! tutto il calcio sta ridendo della sampdoria, tutto il calcio sta
ridendo di voi, di noi! Non è giusto, non meritiamo questo, meritiamo di
vincere o perdere come tutti gli altri, ma non meritiamo di essere derisi per
colpe non nostre! Fate le vostre scelte, se sarà un passo indietro o un
sussulto che scrolli quell’apatia da cui siete pervasi, ma che sia una scelta
chiara, rapida e soprattutto sincera. Per favore non raccontateci più le storielle
che sentiamo da 11 anni. La ballerina ha avuto una ricaduta e sta a voi
curarla, altrimenti stracciate la laurea di dottore! Cara famiglia Garrone, le
capacità del nuovo ds e del nuovo allenatore saranno certamente superiori a
quanto oggi ci è dato intendere, e forse saremo presto a ricrederci sulle loro
qualità e quindi a fare ammenda, ma comprenderete bene che le premesse sono
assolutamente non in linea con quanto da voi pubblicamente dichiarato. Avete
mancato l’occasione per ridare ai sampdoriani nell’immediato una dose di
entusiasmo che si erano faticosamente guadagnati con l’atteggiamento tenuto
quest’anno. è spiacevole dire ciò, ma certamente in questi giorni ci saranno
iniziative nei confronti di questa politica societaria, difficile pensare il contrario
e sinceramente tutto quanto potrà convincervi virare di rotta sarà da me
apprezzato. Ognuno avrà la sua rimostranza, io a voi chiedo di mettere la
passione, il calore, l’amore che fino ad oggi non abbiamo visto.
Altri a gran
voce faranno altre richieste, tutti però state certi chiederemo un cosa:
rispetto! Per noi e per la nostra maglia!!! Rispetto per noi e per la nostra
maglia!!! Rispetto per noi e per la nostra maglia!!!"