mercredi 1 juin 2011

Sampdoria : Lettre ouverte d’Enzo Tirotta capo historique de la Gradinata Sud à la famille Garrone…

La relégation de la Sampdoria a touché toute la tifoseria blucerchiata, incrédule face à ce dénouement totalement incompréhensible. Une incompréhension et une colère exprimées dans une lettre adressée à la famille Garrone par Enzo Tirotta, capo historique des ultras Sampdoriani, organisateur en 1995 du "convegno ultra' di Genova" après la mort de Vincenzo Spagnolo et référence de la tifoseria organizzata


Une lettre dans laquelle Enzo Tirotta rappelle toute une série d’évènements qui ont touché la Sampdoria. Ainsi le départ de Marotta et les conséquences d’un remplacement mal assumé. Des choix contestables et à nouveau contesté avec les arrivées de Pasquale Sensibile (Novara) comme Directeur Sportif et de Gianluca Atzori (Reggina) comme entraîneur du club génois, des choix et des noms qui semblent en contradiction avec les paroles d’Edoardo Garrone.

Ainsi aussi les conséquences financières de la relégation à mettre en comparaison avec les choix sportifs et économiques qui ont amené la Samp dans cette situation.

Des regrets aussi de ne pas avoir vu la famille Garrone plus présente aux côtés des tifosi Sampdoriani dans les moments difficiles de ces derniers mois…

Et une demande, celle de voir du respect pour les tifosi et pour le maillot de la Sampdoria…


"Gentile famiglia Garrone, mi chiamo Enzo Tirotta, per anni (decenni) ho ricoperto un ruolo di rilievo all’interno della tifoseria organizzata, e, in questo anno così travagliato, in cui ho avvertito il pericolo reale di retrocessione, ho creduto fosse utile mettere a disposizione della Sampdoria la mia esperienza, un po’ di credibilità e qualche idea, il tutto purtroppo non ha contribuito ad ottenere apprezzabili risultati, e la serie B è arrivata inesorabile...

Oggi vi scrivo questa lettera in un momento storico della Samp in cui si sta palesemente consumando una frattura tra voi ed i tifosi che difficilmente sarà sanabile in futuro. Credetemi, la retrocessione, per come è avvenuta, già da sola sarebbe bastata a compromettere definitivamente un rapporto che, detto per inciso, è stato fin dal primo momento intriso di arroganza e presunzione da parte vostra e di (a volte) malcelata sopportazione da parte nostra. I tifosi sono passati sopra a tante scemate dette e fatte dalla proprietà in questi anni. i motivi sono soprattutto da ricercare nel sentimento di gratitudine nei vostri confronti per avere onorato l’impegno preso nonostante il tentativo di raggiro di cui siete stati oggetto e nei risultati che da subito hanno dato ragione al vostro modo di presentarvi nel calcio.

Pensate che, nonostante il raggiro fosse palese, e fosse architettato da “soliti noti”, e contorni grotteschi circondassero l’operazione (lo yacht in rada ed il vaso pieno di pietre preziose) nessuno in questi anni ha mai dubitato delle vostre grandi capacità; neppure quando alla guida della Samp avete indirizzato il gen. Sgarlata (non esattamente uomo di calcio) i tifosi hanno profferito verbo… ma la storia seguente vi/ci ha arriso, e tutto sembra più bello se ci sono i risultati, e non solo nel calcio… Ma per arrivare al dunque, senza per questo scordare la Champions, le qualificazioni all’Europa League, la finale di Coppa Italia senza omettere la cavalcata con il ritorno in serie A del primo anno, arriviamo all’anno scorso, in cui la separazione da Marotta (di certo giustificata, avrete notato anche lì la delicatezza dei tifosi a non addentrarsi troppo nella questione) ma ancor di più la rinuncia ad un ruolo fondamentale in una società di calcio, oltremodo necessaria in un’azienda dal fatturato multimilionario, ha prodotto problemi a ripetizione.

Si potrà obiettare che un dg è stato poi inserito nell’organigramma, ma come ha detto lui senza essere smentito, più che dg era un dp (direttore parziale). di fatto avete decapitato una struttura, lasciando in mano a persone che si sono rivelate inadatte (i risultati comandano nel bene e nel male), il timone della barca. abbiamo sentito e letto di un certo Guastoni, ci avete detto del comitato strategico, direttori sportivi cacciati, ripresi, esautorati… per mesi si è palesato un vuoto di potere in cui, come sempre, tutti comandano e nessuno obbedisce. fa specie che proprio da chi ha una cultura aziendale e organizzativa come voi abbia commesso una imprudenza tale. Facce per mesi velate da calzamaglie, dirigenti Fantomas, senza volto né personalità. proprietà assente (abbiamo poi saputo di problemi di salute importanti, ma ci avevate anche detto che la Samp non era di un uomo ma di una famiglia, scusate quindi ma non è mancanza di tatto), sostituzione dell’allenatore, ormai in palese difficoltà, con un allenatore di cui si leggono le frasi più celebri sui muri di Genova “graffittate” da anonimi genoani in segno di scherno. Voi capite che a noi semplici tifosi riesce molto difficile avere ancora, nel serbatoio della credibilità nei vostri confronti, carburante in quantità tale da sopportare ancora le discrepanze tra quanto asserito sui giornali da un membro autorevole della vostra famiglia (vogliamo tornare subito in serie A) e quanto in cantiere, direttore sportivo senza esperienza (e ce ne siamo accorti alle prime dichiarazioni), rosa di allenatori di primordine e poi contratto ad Atzori (con tutto il rispetto per il professionista, certamente distante dal target prospettato).

Le nostre certezze erano fino a ieri il cuore e la testa di chi si è sovraesposto per mediare, per cucire, tenere le fila, fare quadrato, talvolta pagando dazio sul piano delle prestazioni. le nostre lacrime erano la nostra certezza, le lacrime di Palombo erano la nostra certezza, la consapevolezza di dover ricominciare un percorso difficilissimo era la nostra certezza, la proprietà che davanti alle telecamere accetta il verdetto di colpevolezza nei due momenti più duri della stagione, post derby e post retrocessione, la consapevolezza era una certezza. oggi tutto ciò è mutato, ed è mutato nel momento in cui le promesse di risalita, di riorganizzazione, di rifondazione vanno a sbattere contro i fatti. un ds bambino, un allenatore bambino, nessun cambio in società, chi ha gestito un anno disgraziato che opera scelte anche per l’anno seguente. La discesa in B vale circa una trentina di milioni di mancati introiti, aggiungiamo quelli derivati dall’esclusione dai gironi di Champions League ed arriviamo ad una cifra vicina ai 50 milioni. L’errore di 12 mesi fa, supporre di poter accedere alla fase successiva di Coppa con l’organico inferiore per qualità a quello precedente lo state rifacendo pari pari, ed i milioni diventeranno ancora di più! Ci state dicendo che affronteremo la serie B con una squadra che vale meno di quella retrocessa, ma come pensate di avere ancora credibilità presso di noi? Ma cosa dobbiamo fare che non abbiamo già fatto per farci volere bene? Per ottenere il vostro rispetto? Ma tra le regole che voi industriali vi date non c’è anche quella in cui durante la recessione è il momento di investire? E cos’è questa per la Samp se non recessione piena? Ed è possibile che non capiate che restare in serie B costa ogni anno decine di milioni? Ma se davvero la vostra scelta è quella di ridimensionare (come dalle prime mosse) perché non dirlo apertamente? State certi che sareste contestati egualmente, che vi piaccia o no voi avete un nome che genera aspettative, non potete pensare di passare inosservati… La nostra retrocessione è stata commentata dal presidente del Coni, in prima sul Corriere non si spiegavano (o meglio si spiegavano benissimo), a Brescia (non esattamente una piazza gemellata) hanno issato uno striscione che faceva riferimento alle lacrime del capitano, ad Amburgo, AMBURGO hanno esposto uno striscione di rammarico per noi! Ma vi rendete conto di quello che è successo? E vi rendete conto che siete di nuovo sulla stessa strada? Risparmiate oggi e non vi accorgete che spendete dieci volte tanto. Appare incredibile ai più, appare folle a noi, che a dispetto di quanto dimostrato in questi anni, e ne avete avuto prova anche negli ultimi 12 mesi, non siamo clienti ma tifosi, supporter… Siamo quelli che non hanno tanti soldi in tasca ma sanno dare quello che hanno. Siano due lire, sia un pezzo di cuore, sia un sacrificio… siamo giovani ed anziani, donne e uomini, tutti con una grande passione, con una grande voglia di blucerchiato dentro. siamo quelli che stretti in un abbraccio commosso non volevamo più uscire dallo stadio il 15 maggio, perché al dolore fisico che ci assaliva trovavamo sollievo solo stando insieme; siamo gli stessi che a Roma, in una serata di primavera inoltrata, in 20.000 per tre ore chiusi dentro allo stadio, invano abbiamo aspettato un membro della vostra famiglia che in segno di rispetto e di condivisione del dolore, trovasse 2 minuti per andare a fare un cenno a quella che ancora era la sua gente. Ho sperato, abbiamo sperato che un sussulto d’orgoglio vi penetrasse e reagiste come avrei reagito io, con rabbia rabbiosa e con la bava alla bocca tornare in serie A subito, senza se e senza ma! Per l’onore e la tradizione della maglia, per l’onore del nome che portate, per il rispetto dei comportamenti di tanti sampdoriani, per l’affetto dimostrato da alcuni giocatori! tutto il calcio sta ridendo della sampdoria, tutto il calcio sta ridendo di voi, di noi! Non è giusto, non meritiamo questo, meritiamo di vincere o perdere come tutti gli altri, ma non meritiamo di essere derisi per colpe non nostre! Fate le vostre scelte, se sarà un passo indietro o un sussulto che scrolli quell’apatia da cui siete pervasi, ma che sia una scelta chiara, rapida e soprattutto sincera. Per favore non raccontateci più le storielle che sentiamo da 11 anni. La ballerina ha avuto una ricaduta e sta a voi curarla, altrimenti stracciate la laurea di dottore! Cara famiglia Garrone, le capacità del nuovo ds e del nuovo allenatore saranno certamente superiori a quanto oggi ci è dato intendere, e forse saremo presto a ricrederci sulle loro qualità e quindi a fare ammenda, ma comprenderete bene che le premesse sono assolutamente non in linea con quanto da voi pubblicamente dichiarato. Avete mancato l’occasione per ridare ai sampdoriani nell’immediato una dose di entusiasmo che si erano faticosamente guadagnati con l’atteggiamento tenuto quest’anno. è spiacevole dire ciò, ma certamente in questi giorni ci saranno iniziative nei confronti di questa politica societaria, difficile pensare il contrario e sinceramente tutto quanto potrà convincervi virare di rotta sarà da me apprezzato. Ognuno avrà la sua rimostranza, io a voi chiedo di mettere la passione, il calore, l’amore che fino ad oggi non abbiamo visto.

Altri a gran voce faranno altre richieste, tutti però state certi chiederemo un cosa: rispetto! Per noi e per la nostra maglia!!! Rispetto per noi e per la nostra maglia!!! Rispetto per noi e per la nostra maglia!!!"