Le
nouveau Gouvernement italien n’avait pas encore été dévoilé que déjà les Boys
Parma, les ultras de Parme, qui sont depuis longtemps parmi les groupes à la
pointe de la lutte contre la mise en place de la "Tessera del tifoso", avaient
déjà écrit à Anna Maria Cancellieri, qui vient d’être nommée Ministre de
l’Intérieur en remplacement de Roberto Maroni pour l'inciter à revoir ce dispositif...
Via
un communiqué à l’attention de Anna Maria Cancellieri, les Boys Parma qui tout
d’abord se présentent rappellent les deux objectifs de la tessera : Faire
apparaître des "tifosi officiels" avec un certain nombre d’avantages et lutter
contre la violence.
Deux
objectifs qui selon les Boys n’ont pas été atteints puisque la tessera dans de
nombreux cas n’est qu’une simple carte de crédit, un produit bancaire sans
aucun rapport avec le Calcio et la sécurité dans les stades et que dans de
nombreuses occasions même ses détenteurs sont vus interdire
les déplacements lors de certains matchs par mesure de sécurité alors qu’elle
était censée justement éviter tout problème en ce sens…
En
rappelant le "double langage" de Maroni, les Boys Parma invitent donc le nouveau
Ministre de l’Intérieur à une réflexion sur la poursuite de ce dispositif…
Anna
Maria Cancellieri (67 ans) est la deuxième femme de l'Italie d'après-guerre à
occuper ce poste de Ministre de l’Intérieur. Elle a été Préfet de deux grandes
villes, Catane et Gênes et connaît donc très bien pour avoir eu à la traiter,
la problématique des groupes ultras. Elle a été récemment Commissaire dans deux
autres villes importantes, Bologne et Parme, lorsque ces dernières se sont
retrouvées sans leurs maires, emportés par des scandales. À Bologne, les grands
partis de droite et de gauche lui avaient proposé, chacun de son côté, de
présenter sa candidature sous leurs couleurs pour les municipales locales, mais
Anna Maria Cancellieri avait refusé….
Le
communiqué des Boys Parme :
In
realtà sin dall’inizio per quasi tutti, tifosi e Società di Calcio, la Tessera
è stata solo l’ennesimo disagio, non ha dato alcun vantaggio a chi l’ha
sottoscritta ed ha imposto divieti e limitazioni a chi non l’ha voluto fare. In
molti casi questa Tessera, a pagamento, si tratta di una vera e propria Carta
di Credito, un prodotto bancario, cosa totalmente estranea al calcio ed alla
sicurezza, utile solamente come raccolta dati e schedatura di massa. Ovvio che
diversi soggetti abbiano avuti i propri interessi economici con questo
progetto, a discapito però di migliaia di tifosi, cittadini italiani.
“Siamo
i BOYS PARMA 1977, un gruppo di Ultras e tifosi del Parma Calcio, cittadini
parmigiani e non, gruppo che da 34 anni svolge la sua attività in città,
coinvolgendo centinaia di persone di varie generazioni nel tifo e nella
beneficienza, che ha ricevuto anche il Premio Sant’Ilario 2007 dal Comune di
Parma per aver “contribuito a rendere migliore la vita dei singoli e della
comunità e ad elevare il prestigio della città”. Come Gruppo non abbiamo mai
svolto un’attività politica che riteniamo estranea al nostro mondo, gli unici
colori e simboli che accettiamo sono quelli del Parma e di Parma. Da sei anni
ci occupiamo anche di dare una mano all’Associazione Fibrosi Cistica
organizzando una Riffa benefica, questo per spiegarLe che non sta parlando con
i “temibili ultras” che i media italiani vogliono dipingere come teppisti, ma
con ragazzi impegnati anche nel sociale, desiderosi di fare del bene per la
propria città.
Le
scriviamo in quanto abbiamo letto stamane sugli organi di stampa nazionali il
Suo nome accostato alla possibile carica di Ministro della Giustizia o
dell’Interno, poltrona quest’ultima occupata fino alla scorsa settimana dal
leghista Roberto Maroni.
Con
la presente vogliamo infatti parlarLe e se necessario metterla a conoscenza
della ormai famosa Tessera del Tifoso, fortemente voluta dal sopracitato
Ministro e votata da tutti unanimemente, indipendentemente dallo schieramento
politico.
Non
sappiamo se ne ha mai sentito parlare o se ha mai concentrato la sua attenzione
su questo argomento, nel caso dovesse ricoprire il ruolo di Ministro La
invitiamo a farlo, ora per non dilungarci cercheremo di spiegare questa Tessera
in poche parole.
La
Tessera del Tifoso è nata due anni fa con un duplice scopo: far nascere la
categoria di tifosi ufficiali e prevenire episodi di violenza. Questo è quanto
è stato detto da chi l’ha voluta e imposta. In realtà sin dall’inizio per quasi
tutti, tifosi e Società di Calcio, la Tessera è stata solo l’ennesimo disagio,
non ha dato alcun vantaggio a chi l’ha sottoscritta ed ha imposto divieti e
limitazioni a chi non l’ha voluto fare. In molti casi questa Tessera, a
pagamento, si tratta di una vera e propria Carta di Credito, un prodotto
bancario, cosa totalmente estranea al calcio ed alla sicurezza, utile solamente
come raccolta dati e schedatura di massa. Ovvio che diversi soggetti abbiano
avuti i propri interessi economici con questo progetto, a discapito però di
migliaia di tifosi, cittadini italiani.
Davanti
al fallimento della Tessera il Ministro Maroni ha pensato bene di imporla,
rendendola obbligatoria per abbonarsi alla propria squadra ed accanendosi nei
confronti di chi l’ha sempre contestata, arrivando a vietare la circolazione
sul suolo nazionale di liberi cittadini, vietando in parole povere tutte le
trasferte. Addirittura si è arrivati a discriminare le persone, proibendo
l’acquisto del biglietto, in base alla Regione di residenza!
Non
serve un politico per capire che tutto questo calpesta le libertà dei singoli e
molte norme della Costituzione Italiana.
La
invitiamo nel caso di incarico a riflettere su questo strumento che ha
contribuito a svuotare gli stadi italiani e che ha rovinato sabati e domeniche
a migliaia di sportivi che, in un momento delicato come questo, hanno già
abbastanza pensieri e preoccupazioni. Ci rivolgiamo a Lei, per fare in modo che
in questo periodo così delicato della nostra storia politica, in cui il
cittadino italiano è stato più volte preso in giro dall’attuale classe
politica, si possa tornare ad uno Stato libero, in cui chi sbaglia venga
punito, ma non alla cieca e solo perché si tratta di una classe sociale
mediaticamente debole.
Ringraziandola
per l’attenzione, Le auguriamo buon lavoro e buona fortuna per eventuali nuovi
incarichi”.