Comme annoncé et comme ils l'ont expliqué dans un "flyer" distribué dans la journée à l'occasion de Sampdoria - Naples, les Ultras Tito Cucchiaroni avaient décidé de garder le silence durant le match en signe de protestation contre le traitement fait aux ultras en général, et notamment aux ultras napolitains, après les incidents survenus lors de la finale de la Coupe d'Italie...
Les Ultras Tito Cucchiaroni ont fait connaître leurs motivations en expliquant notamment que pour eux, garder le silence lors de ce dernier match, était en cohérence avec leur actions et leur vision du "tifo", ne voulant pas apparaître comme à "double face" en fonction des évènements et de qui est touché par la répression (les ultras de Naples sont jumelés avec ceux du Genoa).
Au sujet des évènements du stade Olympique de Rome, ils indiquent notamment que "les balles ne font pas, et n'ont jamais fait partie de notre monde" terminant leur communiqué, malgré leur antagonisme historique par "un mot de solidarité et de respect pour les ultras napolitains" (...) Aujourd'hui, nous restons silencieux par respect pour qui est dans un lit d'hôpital et (pour) qui a fait durant une semaine la une des premières pages des journaux"...
Communiqué UTC :
"Riportiamo di seguito il volantino distribuito nella giornata di oggi, in occasione di Sampdoria Napoli, con le motivazioni del nostro sciopero del tifo, messo in atto durante i 90 minuti della partita. Un ringraziamento sincero a chi ha aderito alla protesta e anche a coloro che hanno partecipato con noi alla scooterata prima della partita".
"SILENZIO. Come ultras, abbiamo sempre cercato di andare oltre, lo dice la parole stessa. Oltre il conformismo, oltre le interpretazioni di comodo. Amiamo affrontare a viso aperto qualsiasi battaglia in cui crediamo. Non ci tiriamo indietro, mai. Per questo non abbiamo molte facce ma solo una. La stessa che un giorno viene applaudita per un gesto solidale, e il giorno dopo sbattuta in prima pagina come un canro da estirpare. Siamo noi, sempre gli stessi noi. Da sabato siamo tornati quelli cattivi, da bandire dagli stadi. Fino a sabato eravamo gli unici in grado di portare avanti un'idea diversa in un calcio alla deriva. Cosa è successo sabato? Tante cose, di cui nessuno ha ancora capito il verso però. La più grave: qualcuno ha sparato, qualcuno è rimasto a terra e lotta ancora per salvarsi. Colpevoli? Dinamiche? Ad oggi non si sa, e probabilmente non interessa saperlo. Interessa invece dire che il calcio è in mano agli ultras, che vanno annientati. Parole che suonano come già sentite altre volte. Ma allora chi ha sparato era un ultras? Non si sa. E quel ragazzo a cavalcioni sulla vetrata all'olimpico, uno talmente spregevole da non meritare nemmeno di essere chiamato con il suo nome, ha violato fiumi di leggi? No. Ma alla fine lui e Hamsik si sono parlati oppure Hamsik e tutta la Digos hanno preso ordini? Non si sa. Tanti, troppi non si sa. L'unica cosa che si sa è che gli ultras vanno eliminati, gli striscioni vietati, che serve il pugno di ferro e la tolleranza zero. Che dovranno pagare un prezzo per qualcosa...che ancora non si sa! Il nesso ci sfugge e nesusno ce l'ha ancora chiarito. Pronti a rispondere a questo ennesimo scempio del diritto di noi cittadini-tifosi, esprimiamo la nostra vicinanza ai ragazzi colpiti e alle loro famiglie. Le pallottole non fanno parte e non ne hanno mai fatto del nostro mondo. Una parola di solidarietà e rispetto per gli ultras napoletani. Pochi, forse nessuno, di quelli che hanno pontificato in questi giorni si è reso conto di quello che questi ragazzi hanno saputo gestire. Sono le nostre ultime parole oggi. Oggi restiamo in silenzio per rispetto di chi è in un letto d'ospedale e di chi è stato una settimana sulle prime pagine dei giornali. Avanti Ultras".
Ultras Tito Cucchiaroni
"scooterata"
UTC
Parterre Gradinata Sud
Gradinata Sud
Communiqué UTC