À la veille de Lazio - Bologne, la Curva Nord a réitéré la position déjà exprimée il y a quelques semaines : Le noyau dur de la tifoseria Biancocelesti ne viendra pas au stade pour protester contre les nouvelles règles voulues par le préfet Gabrielli, et restera en dehors de l'Olimpico pour encourager pacifiquement les laziali...
C'est par un communiqué que la Curva Nord a confirmé sa position en revenant aussi sur les circonstances du match de préliminaire de Ligue des Champions contre Leverkusen, conséquences des nouvelles dispositions prises par le préfet de Rome.
Les ultras laziali rappellent dans leur communiqué qu'il n'y a pas eu d'incident notoire dans la Curva Nord depuis environ 20 ans grâce à leur sens des responsabilités. Quand incidents il y a eu, ils se sont toujours produits en dehors du stade.
Ils considèrent aussi que "les nouvelles règles et les règlements ne font rien d'autre que de détruire l'enracinement historique et populaire pur et dur, de sorte qu'il n'a plus moyen d'exister et de vivre sa propre spontanéité. Là où était le cœur des tifosi, aujourd'hui l'État "construit" le coeur d'une militarisation, coûteuse et inutile qui ne peut faire autrement que de nourrir un climat de tension et de risques d'accidents"...
Les ultras de la Nord reviennent aussi sur les scènes incroyables vécues mardi après-midi avant le match contre le Bayer Leverkusen, avec plusieurs heures d'inconfort et de confusion pour des milliers de tifosi de la Lazio qui ont dû attendre en ligne sous la chaleur de l'été, avant d'entrer dans le stade Olympique et d'être soumis à des fouilles très approfondies.
Communiqué :
"Eccoci ancora qui, a scrivere l’ennesimo comunicato riguardante la triste storie che sta vivendo la nostra curva. Le nuove ed assurde disposizioni anti violenza, volute dal prefetto Gabrielli, a due sole cose sono servite: allontanare ancora di più la gente dallo stadio ed unire (un’impresa) i tifosi della Lazio e della Roma. Almeno dal punto di vista del pensiero. Scene surreali quelle viste martedì in Champions sia fuori lo stadio, che dentro la zona antistante la curva e gli altri settori. Per non parlare,sopratutto, di quello che è avvenuto dentro la Curva Nord.
Una curva nella quale non succede praticamente nulla da circa 20 anni, proprio grazie alla nostra presa di coscienza e senso di responsabilità nel cercare di preservarla da ogni problema serio e da ogni tipo di pericolo. Gli incidenti, come sanno tutti coloro che frequentano lo stadio se e quando accadono, si verificano sempre fuori e lontano dall’impianto sportivo.
Le nuove norme e disposizioni non fanno altro che distruggere solo la parte popolare e storica del tifo duro e puro, che così non ha più modo di esistere e di vivere la propria spontaneità. Là, dove era il cuore del tifo, ora è stato “costruito” il cuore di una militarizzazione, costosa e inutile che non può far altro che alimentare un clima di tensione e il rischio d’incidenti.
Non dimentichiamo e non dimenticatevi mai le scene inverosimili di martedì pomeriggio prima della gara, le perquisizioni esasperate che hanno creato ore e ore di disagio e perplessità nei migliaia di tifosi che hanno atteso in fila, sotto l’afa estiva, prima di entrare e di essere sottomessi a perquisizioni fuori dal comune.
Famiglie intere, bambini, giovani, donne e persone anziane hanno sofferto una situazione troppo pesante per essere vera. Di fronte a tutto ciò non possiamo far altro che ribellarci. Se questo è un disegno per eliminare il cuore del tifo lo dicano chiaramente, ma sappiano che è il modo più sbagliato. Ai soliti benpensanti chiediamo di aprire gli occhi di fronte a questo stato di cose che sa più di propaganda politica che di reale utilità.
Le famiglie allo stadio ? Ma siate seri… Qui c’è la volontà di allontanare e svuotarli gli stadi. Per questo motivo abbiamo confermato la nostra decisione di non entrare in curva sabato e invitiamo tutta la Nord a fare lo stesso.
Nel lager venutosi a creare non ci vogliamo stare, ma stazioneremo e tiferemo pacificamente dall’esterno per dare un segnale e per far capire che siamo pronti a restare tifosi anche fuori la nostra curva stuprata…perché la nostra storia è già leggenda.
Curva Nord".